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Come fare esercizi di solfeggio utilizzando le nuove tecnologie (e Bach)

Le nuove tecnologie ci offrono possibilitá un tempo impensabili in tutti campi della musica, dall'ascolto, alla produzione, dallo studio alla composizione.

Nel solfeggio e nella comprensione musicale si possono fare cose fantastiche un tempo impossibili. Per esempio un semplice lettore di midi file con visualizzazione della notazione musicale permette di vedere e sentire direttamente l'effetto musicale e ritmico di uno spartito. Una volta questo non era possibile: c'era solo lo spartito su carta. Certo era possibile comprare il disco e seguire l'ascolto sullo spartito, ma vedere evidenziate le note che stanno suonando, la possibilità di rallentare a piacere l'esecuzione sono possibilitá fantastiche.

Queste possono essere utilizzate con efficacia per fare esercizio di solfeggio in modo semplice, divertente e stimolante. Basta Pozzoli con solfeggi aridi e sterili. Musica vera da solfeggiare ed ascoltare mentre si solfeggia. E la possibilitá di sentire le note mentre si solfeggia, sviluppa orecchio musicale. Se poi facciamo il piccolo sforzo di intonare le note ecco che impariamo anche il solfeggio cantato e sviluppiamo la nostra intonazione.

Che si puó volere di piú?

Come al solito il grande Bach ci viene in aiuto con le Invenzioni a 2 voci. Io suggerisco di usare questi brani come esercizio di solfeggio perchè sono formate da due melodie separate, una in chiave di SOL ed una in chiave di FA, senza accordi e quindi ideali da seguire.

Vanno solfeggiate una alla volta, in modo da esercitarsi nelle due chiavi o nella chiave che si vuole.

Ora vi illustreró come fare: si presuppone che non siate proprio ai primi passi del solfeggio e che abbiate giá un certo livello di capacitá di riconoscimento delle note e della loro durata. Allo scopo potete utilizzare il metodo di Iosolfeggio descritto in questo sito.

Per prima cosa innanzitutto ci serve un lettore di file midi. Io consiglio Midi Sheet Music, un software gratuito, semplice e disponibile in tutte le piattaforme, compreso Android, il che significa che potete anche usarlo sul telefonino o sul tablet oltre che sul PC.

Midi Sheet Music è per PC scaricabile al seguente link.

Su PC non richiede nemmeno la classica installazione ma basta fare un doppio clic sul file scaricato per mandarloo in esecuzione.

Per smartphone e tablet potete trovarlo sul Play Store.

Ora ci servono i file midi delle Invenzioni a due voci di Bach. Ovviamente é possibile usare qualunque altro file midi, il grande Bach è solo un suggerimento.

I file midi delle Invenzioni a due voci di Bach sono scaricabili al seguente link.

Bene ora siete pronti per partire. Midi sheet music ha un utilizzo molto semplice intuitivo:

  • File - Open per caricare un file midi.
  • Pulsanti Play Stop Avanti Indietro
  • Menu Track, se volete non visualizzare o mettere in muto la traccia che non solfeggiate.
  • Note - Transpose, se volete ad esempio trasporre di qualche tonalitá sopra o sotto: In questo modo potete esercitarvi a leggere note diverse utilizzando lo stesso brano.

Ora non avete davvero piú scampo: non vi resta che imparare a solfeggiare divertendovi.

menteLa nostra mente è, per certi versi, ancora un mistero. Cosa può fare, dove può arrivare? Nessuno è in grado di dare una risposta. Sicuramente la nostra mente ha potenzialità ancora inesplorate ed al momento inimmaginabili. Sicuramente noi sfruttiamo solo una piccola parte delle sue potenzialità: più studiamo più impariamo, più ci alleniamo più ci miglioriamo, più la usiamo e più scopriamo cose che è in grado di fare.
Mi viene sempre in mente un esempio banale ma significativo: i videogiochi. All'inizio siamo completamente imbranati e poi riusciamo a fare cose impensabili, se paragonate al livello iniziale.
Solo ultimamente si stanno studiando e scoprendo le possibilità della mente e paradossalmente questi studi vengono utilizzati nello sport, nel miglioramento delle performance lavorative o in discipline di benessere personale piuttosto che nelle tecniche di apprendimento scolastiche.
Sembra quasi che la scuola faccia fatica a modernizzarsi e resti legata a vecchi metodi di apprendimento e studio.
Anche nella musica succede un poco la stessa cosa. I metodi di studio ed apprendimento sono quelli di decine o centinaia di anni fa.
Non voglio buttare nulla di ciò che ha funzionato per anni. Forse però le vecchie tecniche possono essere migliorate con i nuovi progressi nello studio delle capacità della mente.
Sotto puoi trovare alcuni spunti ed alcune tecniche che possono essere applicate efficacemente nello studio della musica.


Visualizzazione mentale

Cos'è la visualizzazione mentale? Semplicemente la formazione di immagini nella nostra mente. Tutti lo facciamo in modo più o meno potente o in modo più o meno conscio.

La visualizzazione mentale è ormai utilizzata con ottimi risultati nelle seguenti discipline:
  • Tecniche di memorizzazione, la visualizzazione ne è uno dei pilastri
  • Psicologia dello Sport, con l'allenamento mentale
  • PNL, lavorare con immagini mentali è una tecniche principali
  • Yoga, visualizzare i chackra
  • ed altre ancora
Ci sono cose che facciamo istintivamente, quasi inconsciamente. Ci sono cose che ormai abbiamo imparato a fare in modo così automatico che, paradossalmente non siamo in grado nemmeno di dire come le facciamo. Ma sicuramente, se le facciamo, significa che la nostra mente ha dato gli impulsi necessari.
Ma acquisire una capacità a livello inconscio è un processo lento e che richiede un numero molto alto di ripetizioni.
Se per acquisire una capacità a livello automatico ed inconscio sono necessarie 1.000 ripetizioni ed utilizzando un altro metodo ne sono necessarie 100 voi quale metodo scegliereste?
Invece, una capacità a livello conscio la possiamo modificare, trasmettere ad altri, riutilizzarla in contesti simili.
E' facile passare da una capacità a livello conscio ad una a livello automatico ed inconscio, ma non è altrettanto facile il contrario.
Per questo si dovrebbe cercare di potenziare la capacità a livello conscio. Troppo spesso abbiamo fretta di fare una cosa e non poniamo sufficiente attenzione al livello conscio: cerchiamo subito di fare quella cosa ed appena ci riusciamo non torniamo più al livello conscio; certo perché il livello conscio è faticoso mentre quello automatico no. Ma è un tranello, perché, a parte le cose per cui siamo naturalmente predisposti e che ci vengono bene senza troppa fatica, negli altri casi per raggiungere una qualità adeguata tendiamo ad allenare il meccanismo automatico, ripetendo numerose volte il gesto automatico piuttosto. Apparentemente ci costa meno fatica, nella realtà ci costa un numero infinito di piccoli sforzi di cui non ci rendiamo conto.
La visualizzazione mentale è di fondamentale importanza nel portare a livello conscio le nostre abilità: ci aiuta a prendere coscienza di quello che facciamo, a governarlo e a rendere il nostro metodo di apprendimento più efficace e veloce.
E allora perché non applicarla anche nella musica?

Visualizzazione mentale nella musica

Dove può essere applicata con profitto la visualizzazione mentale nella musica? Può essere usata nello studio dello strumento, sì hai capito bene, si può suonare lo strumento nelle mente ed è molto utile.
La si può usare nella lettura della musica e lo è altrettanto.
Qui ci occuperemo della lettura musicale e la visualizzazione può essere utilizzata nei seguenti ambiti:
  • memorizzazione/riconoscimento delle note sul pentagramma, che rimane comunque il primo grande ostacolo da superare
  • riconoscimento di gruppi di note
  • riconoscimento visivo e musicale delle figure ritmiche
Nel solfeggio la nostra mente è chiamata a svolgere simultaneamente ed ad alta velocità una serie di compiti molto complessi: il riconoscimento dei simboli sul pentagramma, il riconoscimento della loro durata, la riproduzione con la voce delle note riconosciute con l'effetto ritmico da esse prodotte e, nel solfeggio cantato, anche dell'intonazione corretta dei suoni.
Nello studio dello strumento va anche aggiunta la coordinazione dei movimenti di una o entrambe le mani.
E' normale che non sia facile, ma la visualizzazione mentale può aiutarci a rendere a rendere il percorso meno ostico anche se non certo facile. Si può continuare a ripetere in modo meccanico ed estenuante esercizi di solfeggio via via più difficili oppure possiamo usare in modo più efficace le potenzialità delle nostra mente.

Tecniche di memorizzazione delle note

Un semplicissimo esercizio:
  • chiudi gli occhi
  • immagina il pentagramma in chiave di Sol
  • pensa ai 5 righi
  • immagina le note sui 5 righi partendo dal basso: Mi, Sol, Si, Re, Fa
  • immagina le lettere Mi sul primo rigo, poi il pallino della nota
  • ripeti per le altre note
Troppo spesso si inizia a solfeggiare senza avere sufficientemente visualizzato e memorizzato mentalmente le note. Si cerca una nota conosciuta e poi si procede contando (usando la scala) per arrivare alla nota da riconoscere: niente di più sbagliato.

TradizionaleLungi dal denigrare il metodo tradizionale, su cui comunque si sono formati grandissimi musicisti ed insegnanti, si vuole qui mostrare che un approccio diverso è possibile e potenzialmente più produttivo.
L'esercizio ripetitivo non è l'unico approccio possibile alla musica (non solo al solfeggio), ed uno studio più scientifico dei meccanismi di apprendimento, può aprire la strada alla scoperta di forme nuove più proficue di studio.

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Il metodo tradizionale risente fortemente degli influssi dell'esame di solfeggio del conservatorio e si basa sul seguente approccio:

  • Riconoscimento delle note partendo da una nota conosciuta e procedendo sequenzialmente fino alla nota da leggere
  • Suddivisione della battuta nei movimenti in battere ed in levare e scomposizione frazionaria delle note rispetto ai movimenti
  • Esercizio simultaneo del riconoscimento delle note e della loro scansione ritmica
  • Esercizio meccanico senza nessun tipo di ascolto e di comprensione ritmica
  • Esercizi astratti, di difficoltà elevata, fini a sé stessi e senza alcun senso musicale
  • Esercizio continuo fino al raggiungimento di una velocità sufficiente

Pregi
Se si ha una certa predisposizione e si ha la tenacia e la pazienza per continuare malgrado la lentezza dei progressi, il metodo classico ha i seguenti pregi:
  • Prepara al superamento degli esami di conservatorio
  • Consente di solfeggiare battute di grossa difficoltà ritmica
  • Consente di acquisire una buona velocità di lettura

Difetti
Il metodo classico ha i seguenti difetti che sovente ne decretano il fallimento, l'abbandono precoce o la prosecuzione dello studio con inutile sofferenza:

MECCANISMO NON OTTIMALE DI RICONOSCIMENTO DELLE NOTE

Ogni riga ed ogni spazio sul pentagramma possono contenere una nota. Le note sono posizionate in modo sequenziale ed ordinato nei righi e negli spazi del pentagramma.

Per cui, conoscendo la posizione di una nota e’ possibile ricostruire dove sta una qualsiasi delle altre.

Questo è il meccanismo su cui si basa il metodo classico di solfeggio: si cerca un punto di riferimento, per esempio il Do centrale o il Sol della chiave di Sol o il Fa tra i due puntini della chiave di Fa; poi procede in relazione a quel punto contando spazi e righi e salendo o scendendo nella scala musicale. In pratica e’ come se si contasse mentalmente per arrivare alla nota.

Sebbene questo sia il modo piu’ spontaneo, semplice e teoricamente sicuro per decodificare qualunque nota, non è certamente l’unico modo possibile; questo meccanismo è lento e faticoso e non può essere utilizzato per una lettura veloce. Non deve inoltre essere utilizzato nemmeno nei primi solfeggi perchè non stimola il riconoscimento immediato delle note e porta ad un riconoscimento veloce solo dopo inutili ed estenuanti sofferenze.

UTILIZZA UN APPROCCIO UNICAMENTE SEQUENZIALE ALLA LETTURA

Prova a leggere la frase seguente:

Secnodo uno stduio unirvesaitrio, non imorpta in qaule oridne apapaino le letetre in una paolra, imnorptate è che la pimra e la ulimta sinao nella gitusa poiszoine. Il riustlato puo’ serbmare cnofsuo ma si puo’ legerge sezna mloti prleobmi.

Oppure questa:

Gu1rda e pr5va a l3gg3re qu3sta fr1se dove ci s5no n7m3ri al p5sto di l3tt3re. V3di ch3 ci ri3sci ug7alm3nte?

Come vedi sei in grado di leggere anche se non tutte le lettere sono presenti o sono al posto giusto.

Questo dimostra che la capacità di lettura non è composta unicamente dalla lettura delle singole lettere fatta ad altissima velocità, ma entrano in gioco anche altri meccanismi: per esempio riconoscimento di gruppi più complessi ed il meccanismo dell’anticipazione in cui noi immaginiamo già in modo anticipatorio cio’ che viene dopo.

I metodi di solfeggio tradizionali prevedono di cominciare sin da subito la lettura di note in sequenza, di prendere un pentagramma con sequenze di note e di provare a leggerle.

La ripetizione dell'esercizio per giorni, settimane, mesi, anni porterà ad una lettura via via più veloce.

Questo metodo si basa essenzialmente ed unicamente sulla velocità di lettura delle singole note in sequenza.

Questo meccanismo funziona (forse) ma è molto lento e difficoltoso.

ESERCIZIO SIMULTANEO DELLA LETTURA MUSICALE E DELLA LETTURA RITMICA

Il metodo di solfeggio classico prevede un esercizio simultaneo del riconoscimento delle note e della loro durata, scomponendola in qualche modo nei movimenti in battere e levare mimati dalle mani.
Ma il riconoscimento delle note e della loro durata sono di per sé compiti molto difficili e la nostra mente non è in grado di affrontarli con facilità, anche singolarmente.
A maggior ragione se devono essere eseguiti simultaneamente. Si finisce per mischiare le due cose e si rischia di non venirne mai a capo. Alla meno peggio si riesce a a giungere a qualche risultato: spesso si riesce a solfeggiare ma quasi fosse un esercizio separato e non a dare un senso musicale a quello che si sta facendo.
Molto semplicemente: per fare due cose simultaneamente devo essere in grado di farle molto bene singolarmente.

LENTEZZA NEI PROGRESSI

Il metodo di solfeggio tradizionale alla fine funziona ma i progressi sono molto lenti. Non utilizza al meglio i meccanismi di apprendimento della nostra mente e si basa su un approccio istintivo e ripetitivo che piuttosto che mirato e produttivo.
Per rompere un muro posso prenderlo a testate: prima o poi si rompe, se prima non si rompe la mia testa, oppure...